Versione rinnovata del Tablet PC convertibile Pavilion 11 x360 serie 11-n*00 inizialmente introdotto a inizio 2014 (leggi la recensione completa), il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 rappresenta, con la sua mancanza di ventole, dischi di grosse dimensioni e digitalizzatore Synaptics, una macchina da prendere in considerazione se si dispone di budget ridotti.
Decisamente non perfetto e con alcuni gravi difetti, ma comunque dotato di ottime potenzialità e una estetica superiore alla media – a cui si aggiunge una ottima connettività e un digitalizzatore attivo, assente nei suoi concorrenti – il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è un Tablet PC convertibile 2-in-1 che vuole essere la versione compatta ed economica dello Spectre 13 x360 (leggi la recensione) e sotto molti punti di vista riesce nello scopo.
SPECIFICHE DEL MODELLO TESTATO
Il modello testato è decisamente particolare in quanto caratterizzato da un grave errore di produzione. Sulla carta siamo infatti davanti alla configurazione italiana 11-k006nl, che tecnicamente dovrebbe avere processore Intel Pentium N3700; in fase di produzione, però, sulla scheda madre è stato montato un meno performante processore Intel Celeron N3050 (guarda le differenze tra i due processori). Rispetto alla configurazione 11-k00nl viene modificata anche la scheda WLAN che invece di essere la Intel Dual Band Wireless-AC (802.11a/b/g/n/ac) è la Realtek RTL8723BE (802.11b/g/n) ed il disco, che invece di essere un normale modello da 500 GB (5400 gpm) è il modello ibrido con aggiunta di 8 GB di memoria NAND Flash per migliorare le prestazioni. Di fatto, quindi, siamo davanti ad una configurazione 11-k006nl solo dal punto di vista estetico; schermo, digitalizzatore, scocca e la maggior parte delle caratteristiche restano però comuni a tutti i modelli della serie 11-k000 (HP x360 310 G2 compreso, versione professionale del Pavilion 11 x360).
Detto questo, le specifiche complete del modello testato sono:
- Processore Intel Celeron N3050 (dual-core, fino a 2,16 GHz con Turbo)
- 4 GB di memoria RAM DDR3L-1600
- Grafica integrata Intel HD
- Disco ibrido da 500 GB (5400 gpm) con 8 GB di NAND Flash
- Schermo da 11,6 pollici con risoluzione 1366×1768 pixel, formato 16:9, lucido antiriflesso, 220 nits
- Digitalizzatore attivo Synaptics con digitalizzatore passivo capacitivo a dieci dita
- 2x USB 3.0; 1x USB 2.0; HDMI; RJ-45 LAN (10/100) lettore SD Card; jack audio da 3,5 mm
- Connettività senza fili 802.11b/g/n con Bluetooth 4.0 (supporto Miracast)
- Accelerometro
- Videocamera frontale HP TrueVision HD da 0,9 MP (720p)
- Altoparlanti stereo B&O Play
- Batteria integrata da 4200 mAh
- Sistema operativo Microsoft Windows 8.1 a 64 bit
- Dimensioni: 306 × 208 × 22,5 millimetri
- Peso: 1460 grammi
Il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è in vendita in Italia in tre diverse colorazioni (argento, rosso e verde) con soli processori Intel Pentium N3700 (errori di produzione esclusi) a 499 euro IVA inclusa, ma sono spesso presenti offerte che consentono il risparmio di 100-150 euro o più (vedi le offerte). In altri mercati sono presenti anche configurazioni con processori Intel Celeron N3050 e Core M-5Y10c o, nei modelli più recenti della serie 11-k100, Core M3-6Y30.
STRUTTURA ED ESTETICA
Il nuovo Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è completamente diverso dai modelli della serie precedente, riuscendo a raggiungere in modo pieno l’obiettivo dell’automiglioramento: nonostante le dimensioni siano di fatto le stesse riesce ad apparire all’occhio come molto più sottile e serio. In termini generali siamo davanti alla versione plastica e compatta dello Spectre 13 x360: l’estetica generale del nuovo Tablet PC (così come è avvenuto per gli altri modelli della serie x360 rinnovati insieme a questo, ovvero i Pavilion 13 x360 serie 13-s*00 e gli ENVY 15 x360 serie 15-w*00) è infatti completamente ripresa dallo Spectre, anche se ovviamente siamo davanti a macchine molto diverse (si parla, dopotutto, di macchine che differiscono di 800 euro).
Abbiamo quindi una struttura che vede la presenza di molte curve affiancate ad altrettanto numerosi spigoli a 90 gradi: visto da dietro il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 si presenta come due cilindri sovrapposti, mentre i lati sono basati su una struttura quasi triangolare che sfuma leggermente in curve molto morbide. Esternamente la plastica e i colori dominano (il logo HP, metallico e particolarmente grosso, svetta incastonato al centro della scocca posteriore dello schermo), ma è una plastica di ottima qualità assemblata in modo perfetto e capace di offrire alla mano una solidità che non fa rimpiangere le macchine in metallo. Internamente si passa a tonalità scure, con il poggiapolsi in alluminio scuro e lo schermo circondato da una cornice nera molto più vasta del necessario; la parte inferiore della cornice ospita la scritta “HEWLETT-PACKARD” in posizione centrale, mentre al lato opposto trova spazio la videocamera frontale con relativo LED. Vicinissimi alla videocamera, praticamente invisibili e riconoscibili solo da un leggerissimo restringimento della guarnizione in gomma che separa la cornice dalla scocca plastica, sono posizionati anche i due microfoni.
In generale si può dire che il nuovo Pavilion 11 x360 sia un dispositivo decisamente bello e piacevole, curato nell’estetica e nei materiali. Le differenze con la vecchia serie 11-n*00 sono abissali e la solidità dello snodo è molto migliorata (appare anzi più solido che non nello Spectre 13 x360). La totale mancanza di ventole (gli unici fori nella scocca sono le porte e i due grossi altoparlanti), la colorazione pressoché totale che arriva a toccare i piedini in gomma, le poche scritte relative a certificazioni e seriali stampate in modo sobrio anziché appiccicate con le classiche etichette donano a questo convertibile economico un aspetto molto poco economico. Il Pavvilion 11 x360 serie 11-k000 un Tablet PC bello, ben progettato e ben assemblato – e non cerca di nasconderlo.
Unica nota di biasimo va fatta alla colorazione della versione testata, che dal vivo appare molto, molto meno attraente rispetto alle fotografie ufficiali: se in queste ultime il colore “minty green” appariva carico e lucido, in realtà siamo davanti ad un “latte e menta” con molto latte; la colorazione è più che altro pastello e anche le microparticelle lucide affogate nella plastica non riescono a rendere la scocca luminosa come nelle pubblicità.
VOTO PARZIALE: 9/10. Bello alla vista, solido al tatto, molto ben assemblato e apparentemente molto più sottile di quanto non sia in realtà, il nuovo Pavilion 11 x360 serie 11-k000 fa la sua figura – e se portato in giro riesce a far girare più di una testa.
DIMENSIONI E PESO
A guardare le specifiche, il nuovo Pavilion 11 x360 serie 11-k000 non è molto diverso per dimensioni e peso dal suo predecessore serie 11-n000 – due millimetri più corto, un millimetro più spesso e cinquanta grammi più pesante. Sono specifiche che vanno lette due volte scuotendo la testa increduli in quanto la sensazione in mano è radicalmente diversa: il nuovo Pavilion 11 x360 sembra molto più sottile e compatto di quanto realmente non sia.
La portabilità è ottima, così come l’utilizzo in modalità convertita in piedi o durante la scrittura a penna appoggiati su una scrivania. Di certo in queste dimensioni sarebbe stato possibile integrare uno schermo più grosso – come larghezza l’HP Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è di 16 millimetri superiore all’HP EliteBook 2760p o ai Surface Pro 3 e Pro 4 da 12 pollici, che hanno cornici larghe la metà.
VOTO PARZIALE: 7/10. Il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 si dimostra ragionevolmente compatto e leggero nell’uso quotidiano ma riesce ad essere leggermente più spesso e pesante del modello precedente – e più largo di dispositivi con diagonali maggiori.
PRESTAZIONI
Come già descritto, il modello testato “vanta” processori Celeron N3050, abbastanza simili ai Celeron N2820 presenti nei Pavilion 11 x360 serie 11-n000. I nuovi N3050 sfruttano però la nuova e più efficiente architettura Intel Braswell prodotta a 14 nanometri, che consente consumi ridotti e una autonomia leggermente superiore; la nuova architettura integra anche una scheda video sensibilmente superiore.
Dal punto di vista pratico siamo davanti ad un processore dual-core con una frequenza base di 1,6 GHz che possono arrivare a 2,16 GHz con modalità boost (già da questo si nota la superiore efficienza: il Celeron N2820 presente sui vecchi Pavilion x360 aveva una frequenza base di 2,13 GHz con un aumento a 2,39 GHz; in pratica operava molto più spesso a frequenze inutilmente maggiori consumando di più).
Ancora una volta è presente il supporto a 8 GB di memoria RAM, nello specifico DDR3L-1600 (con i vecchi processori si usavano le meno performanti DDR3L-1066); a differenza di quanto presente sui Pavilion 11 x360 serie 10-n000, nei nuovi modelli serie 11-k000 il singolo banco di RAM è però localizzato in una posizione molto particolare che, per essere raggiunto, richiede la rimozione dell’intera scheda madre in un procedimento complesso possibile solo a persone molto competenti (HP, nella manualistica, giustamente dice in modo esplicito più volte che la memoria non è aggiornabile o modificabile dall’utente).
In termini generali nell’uso quotidiano (navigazione, Office, OneNote) il processore Celeron si comporta bene, risultando privo di rallentamenti e fornendo una esperienza utente soddisfacente. Appena si cerca di “uscire dalle righe”, con qualche piccolo gioco o programma più pesante, ci si rende però facilmente conto di essere davanti ad uno dei processori Intel meno performanti attualmente in commercio.
Per fare un confronto, il processore Pentium N3700 montato sulle configurazioni italiane non difettose è un quad-core da 1,6 GHz (frequenza massima 2,4 GHz). Principalmente grazie all’architettura quad-core ma anche grazie alla scheda video leggermente superiore il Pentium N3700 raggiunge prestazioni sensibilmente superiori rispetto al Celeron N3050 – ma resta ancora ben lontano dalle prestazioni dei Core i3 o Core M.
Per quanto riguarda le prestazioni del disco solid state hybrid drive (SSHD, nello specifico un Seagate ST500LM000-1EJ62, un disco rotante da 5400 giri al minuto abbinato ad una memoria NAND Flash da 8 GB), queste sono buone ma non particolarmente emozionanti se si guarda ai semplici benchmark – in quanto la specificità del disco sta nel fatto che è capace di riconoscere i dati più utilizzati e trasferirli nella più veloce memoria a stato solido, in modo da permettere un considerevole aumento delle prestazioni in particolari momenti – accensione e apertura dei programmi o file più utilizzati – e non a livello globale.
Sicuramente da segnalare è che, a differenza della memoria, il disco SATA da 2,5 pollici (o M.2 nelle configurazioni di fascia alta) è facilmente sostituibile in pochi minuti.
VOTO PARZIALE: 6/10. Le prestazioni generali del Pavilion 11 x360 con processore Celeron sono sufficienti per un normale uso domestico ma per usi più intensi il processore Pentium è sicuramente da preferire, anche se solo con i modelli Core M, comunque non commercializzati in Italia, si può affermare di avere prestazioni da fascia media.
CONNETTIVITÀ
La connettività è uno dei punti forti del Pavilion 11 x360, che vanta ben tre porte USB a piene dimensioni (due delle quali 3.0), una uscita video HDMI e una porta RJ45 LAN, purtroppo ancora una volta solo 10/100; completa il tutto un lettore di schede SD. Tutte le porte sono posizionate sui lati, comodamente e facilmente raggiungibili.
Dal punto di vista delle connessioni senza fili, sulla versione testata è presente un modulo WiFi 802.11b/g/n con Bluetooth 4.0 e supporto Miracast- ma la versione italiana ha moduli dual-band Intel 802.11a/b/g/n/ac che abilitano anche il supporto a Intel WiDi. Si tratta di una connettività decisamente superiore alla media dei prodotti di pari fascia, sia in qualità che in quantità. Assente la connettività WWAN, anche come opzione e anche sui modelli professionali HP Pro x360 310 G2 – ma la manualistica si può osservare che la scocca potrebbe essere predisposta per un lettore di microSIM per cui novità su questo punto, magari in futuro, potrebbero arrivare.
DISPOSITIVI DI INPUT: I TASTI FUNZIONE
Come la maggior parte dei Tablet PC non professionali, anche il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 vanta un numero limitatissimo di pulsanti, nessuno dei quali è personalizzabile. Sul lato sinistro, a lato del lettore di schede SD, sono presenti i due pulsanti per la gestione del volume mentre dal lato opposto, tra le porte USB 3.0 e il jack audio, è posizionato il (pressoché inutile) pulsante Windows/Start.
Lo spostamento di quest’ultimo pulsante sul fianco (nella serie 11-n*00 era posizionato sulla cornice dello schermo) rappresenta un importante cambiamento in particolar modo considerando che ora è presente un digitalizzatore attivo: non si corre più il rischio di premerlo inavvertitamente mentre si usa la penna.
DISPOSITIVI DI INPUT: LA TASTIERA E IL TOUCHPAD
Complice la cornice di dimensione decisamente non indifferente, il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 offre una tastiera abbastanza vasta, tastiera che si disattiva automaticamente a tablet convertito. Il passo è relativamente ridotto e occasionalmente il pulsante va premuto a fondo, ma comunque la risposta è in massima parte buona; come normale sui modelli di fascia bassa non è presente la retroilluminazione e l’ormai onnipresente l’estetica “a isola” si presenta molto bene alla vista.
Come normalmente avviene per i dispositivi HP non professionali, la prima riga di tasti è dedicata alla gestione del sistema (gestione luminosità schermo, gestione volume, gestione WiFi) e dei contenuti multimediali (con i pulsanti riproduci/pausa e riavvolgi/avanza); i tasti F1-F12 sono invece raggiungibili con una combinazione di tasti.
Nel progettare la tastiera HP ha purtroppo guardato più all’estetica che alle funzionalità, riducendo tutto in un rettangolo ben delineato e obbligandosi alla compressione di alcuni pulsanti; scomode sono in particolare le due frecce sopra e sotto, che sono state radunate nello spazio di un pulsante; spazio è stato tolto anche ai pulsanti “inzio” e “fine”, che sono stati radunati con le frecce destra e sinistra e che devono essere utilizzati con il tasto funzione.
Abbastanza mediocre è invece il touchpad multitocco: piacevolmente vasto nelle dimensioni, spesso e (mal)volentieri non riconosce la pressione del pulsante fisico, che va premuto molto a fondo e in modo innaturale.
VOTO PARZIALE: 7/10. Considerando le dimensioni, il Pavilion 11 x360 dispone di un’ottima connettività sia cablata che senza fili. Purtroppo assente l’opzione WWAN, mentre tastiera, touchpad e pulsantiera sono al limite – spesso inferiore – della sufficienza.
IL DIGITALIZZATORE SYNAPTICS
Anche se il sito ufficiale e la manualistica non tecnica non citano la cosa (è presente solo qualche nota nascosta nel manuale di manutenzione destinato ai tecnici di supporto) il Pavilion 11 x360 serie 11-k000, così come la maggior parte dei Tablet PC non professionali di Hewlett-Packard lanciati nel corso degli ultimi dodici mesi, vanta un digitalizzatore attivo – nello specifico un digitalizzatore Synaptics.
Siamo davanti alla stessa tecnologia presente, ormai da più di due anni, su molti dispositivi Dell, Acer, ASUS ed ovviamente HP: un unico pannello, posto sopra lo schermo LCD, che riconosce la presenza delle dita ma anche di particolari penne alimentate a batteria, abilitando le funzioni di “inchiostro digitale” e in generale la possibilità di usare la penna al posto del mouse.
La penna ufficiale HP, segnata anche nella manualista tecnica, non è in vendita al di fuori degli USA – sono però in vendita soluzioni alternative, anche da parte di Hewlett-Packard (HP Pro Tablet 408 Active Pen); queste soluzioni alternative sono di fatto versioni rimarchiate della stessa penna – e per i test abbiamo usato la versione Dell, che si rivela da tempo la più economica, costando meno di quaranta euro, e occasionalmente meno di trenta (vedi le offerte).
Sul Pavilion 11 x360 il digitalizzatore Synaptics funziona in modo normale, offrendo una buona precisione ed esperienza di scrittura – ma senza raggiungere la qualità dei pannelli Wacom EMR o N-Trig. Rispetto alle soluzioni N-Trig, ormai presenti di fatto solo sui Surface di ultima generazione, la differenza è dovuta dalle caratteristiche della punta e dello schermo che, per quanto riguarda la macchina HP, non è pensato in modo specifico per rispecchiare la sensazione di “scrittura su carta”; la diversa “scorrevolezza” della punta sullo schermo potrebbe risultare sgradita a chi è abituato a scrivere molto a lungo con altre tecnologie. Rispetto alle macchine Wacom EMR è immediatamente osservabile una minor precisione nel momento in cui si cerca di scrivere molto piccolo: il pannello Synaptics, come del resto ogni pannello a parte quello Wacom EMR, non è adatto per chi scrive molto piccolo (lettere alte due millimetri o meno) ma la maggior parte delle persone resterà comunque molto soddisfatta dalla qualità di scrittura ottenibile su questo dispositivo.
VOTO PARZIALE: 8/10. Il digitalizzatore Synaptics non è il migliore sul mercato, ma è comunque molto più che buono per chiunque non sia interessato all’uso artistico professionale o a prendere appunti scrivendo molto piccolo.
SCHERMO
Come nella serie precedente, lo schermo è il grande, grandissimo difetto del Pailion 11 x360 serie 11-k000. Definire pessimo il pannello utilizzato è generoso: siamo davanti a uno schermo decisamente d’altri tempi, di una qualità ormai non osservabile nemmeno sui normali PC portatili di fascia bassa.
Gli angoli di visione sono ridottissimi – basta spostarsi di una decina di gradi dalla perpendicolare per osservare deformazione del colore e visibilità ridotta; questo diventa particolarmente problematico nell’uso come tablet, dove difficilmente si riesce a tenere lo schermo esattamente davanti al volto. Per scrivere con la penna in modo confortevole bisognerà alzare al massimo la luminosità dello schermo, riducendo l’autonomia, e posizionarsi adeguatamente – di certo non l’ideale. Non ideale nemmeno il formato 16:9, la scelta peggiore per un Tablet PC, in particolare se compatto: utilizzato in verticale è ridicolmente stretto e la maggior parte dei contenuti si ritroveranno ad avere sopra e sotto un enorme spazio inutilizzato.
Come se non bastasse lo schermo è con finitura “lucida antiriflesso”, ovvero lucida ma non a specchio; considerata la retroilluminazione di soli 220 candele al metro quadro l’uso in esterni è pressoché impossibile. Da segnalare, inoltre, l’assenza del sensore di luminosità: la retroilluminazione va gestita “a mano” dall’utente.
VOTO PARZIALE: 4/10. Lo schermo del Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è come quello del suo predecessore: pessimo. Siamo davanti ad uno dei peggiori schermi sul mercato e considerati i concorrenti e gli schermi proposti dalla stessa HP su altre macchine economiche anche non convertibili, la scelta di Hewlett-Packard appare incredibile.
RUMOROSITÀ E TEMPERATURE
Essendo privo di ventole, il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 vanta un solo componente mobile – il disco rotante. Occasionalmente, e solo in ambienti molto silenziosi, si può sentire un leggerissimo ronzio provenire dal disco, ma è un rumore talmente lieve da essere insignificante.
Anche per quanto riguarda le temperature il nuovo Pavilion 11 x360 con Celeron si dimostra ottimo, con la scocca plastica che solo con un uso intenso e prolungato e solo nella parte inferiore, supera leggermente la temperatura ambientale.
VOTO PARZIALE: 8/10. Silenzioso e ben raffreddato, il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è un ottimo compagno nei luoghi silenziosi e non ha nulla da invidiare alle macchine Atom.
AUTONOMIA
Complice la batteria da due celle – e forse anche il processore Celeron – il Pavilion 11 x360 serie 11-k000 non brilla in modo particolare per l’autonomia, dimostrandosi capace di raggiungere le cinque ore di vita in un normale utilizzo Office con WiFi acceso. Come purtroppo ormai sempre più frequente, la batteria è integrata.
L’alimentatore da 45 Watt risulta essere abbastanza potente, caricando al 50 percento la batteria in un’ora esatta: organizzandosi ed avendo una presa elettrica accessibile, è possibile raggiungere una giornata di lavoro con una sola carica a metà giornata.
VOTO PARZIALE: 6/10. Il Pavilion 11 x360 permette una giornata di lavoro in mobilità solo se da parte dell’utente c’è preventiva organizzazione per una pausa di ricarica strategica.
PERSONALIZZAZIONE SOFTWARE
Come la maggior parte dei Tablet PC e PC non professionali, anche il Pavilion 11 x360 è farcito di crapware e applicazioni gratuite o in prova. Giochi Wildtangent, TripAdvisor, mySMS, The Wheather Channel, Snapfish, Evernote, Foxit Phantom PDF, la suite CyberLink, 7-Zip, Avast SecureLine e anche McAfee – e la lista è incompleta. Se la maggior parte degli applicativi si riassumono in una notevole quantità di icone, particolarmente sgraditi ed invasivi sono i due programmi di sicurezza che rovinano l’esperienza utente continuando a proporre fastidiosi pop-up.
Sono però presenti alcuni interessanti ed utili programmi: oltre al molto ben fatto HP Support Assistant per la gestione e l’installazione degli aggiornamenti, vanno sicuramente segnalate l’applicazione B&O Play per la gestione dell’audio e dei microfoni ma anche HP SimplePass, che permette di sostituire le password con un PIN (o con una delle impronte digitali, se fosse presente un lettore).
Interessante è anche la possibilità di richiedere 23 GB aggiuntivi di spazio Dropbox; lo spazio aggiuntivo sarà valido per un anno.
VOTO PARZIALE: 5/10. Sul Pavilion 11 x360 serie 11-k000 Hewlett-Packard ha decisamente abbondato con crapware e applicazioni indesiderate, arrivando ad installare numerosissimi programmi non dedicati al miglioramento dell’esperienza utente ed addirittura due programmi di sicurezza – che si aggiungono a Windows Defender, integrato in Windows 8.1. Decisamente troppo, al punto che diventa quasi difficile scovare le poche applicazioni veramente interessanti.
ALTRI PICCOLI PARTICOLARI
Se la prima generazione di HP Pavilion 11 x360 utilizzava gli altoparlanti Beats Audio, i nuovi Pavilion 11 x360 serie 11-k000 vantano due altoparlanti B&O Play by Bang & Olufsen, che si dimostrano sensibilmente superiori alla media e ai vecchi Beats. L’audio è sempre piacevolissimo, il volume massimo molto elevato e anche ad alti volumi non ci sono distorsioni.
Una nota va lasciata anche all’alimentatore da 45 Watt, piacevolmente compatto – considerata l’autonomia, è un requisito essenziale – ma stranamente dotato della presa Schuko anche nella versione italiana. Decisamente insignificante invece la scatola: in cartone marrone, al suo interno è presente giusto il PC, l’alimentatore due foglietti con i numeri di telefono dell’assistenza e le informazioni base su come usare e convertire il Tablet PC.
Decisamente mediocre, infine, è il rapporto qualità-prezzo. Con il passaggio tra la serie 11-n000 e la serie 11-k000 HP Italia ha scelto di adeguare il prezzo al nuovo cambio euro-dollaro, alzando il prezzo da 399 a 499 euro IVA inclusa. Il dollaro è effettivamente più costoso ed i miglioramenti ci sono – primo tra tutti il digitalizzatore attivo. Ma siamo ancora davanti ad un dispositivo Pentium con un pessimo schermo, venduto al prezzo di un Core i5 da 15 pollici: HP avrebbe potuto permettersi questo prezzo di listino solo proponendo uno schermo IPS mentre considerati i difetti e la concorrenza siamo davanti ad un Tablet PC che realisticamente non andrebbe proposto a più di 399 euro.
VOTO PARZIALE: 7/10. Il nuovo Pavilion 11 x360 vanta un audio decisamente superiore alla media – uno dei migliori tra i dispositivi economici – ma, con un prezzo di listino di 499 euro, ha anche un rapporto qualità-prezzo decisamente mediocre.
CONCLUSIONI
Il nuovo Pavilion 11 x360 serie 11-k000 è un dispositivo notevole e allo stesso tempo mediocre. Esteticamente e strutturalmente è un Tablet PC splendido, che si tiene in mano con un piacere enorme – la struttura in plastica e alluminio è solida e ben progettata – e dal punto di vista delle funzionalità abbiamo un undici pollici con digitalizzatore attivo, audio e connettività superiore, che si può aggiornare con relativa facilità.
Abbiamo però uno degli schermi peggiori sul mercato – e la cosa è difficilmente perdonabile. Se Hewlett-Packard riprogettasse il Pavilion 11 x360 con uno schermo IPS in 16:10, riducendo magari anche le enormi cornici, avrebbe in mano un dispositivo che potrebbe distruggere macchine molto più costose come il Surface 3. Lo schermo è invece ancora una volta quello che è e il risultato è una macchina sicuramente da consigliare se proposta a 399 euro o meno, ricchissima di potenzialità ma castrata in modo misero.
CONCLUSIONI: FATTORI NEGATIVI
- Dimensioni superiori a modelli di diagonale superiore
- Potenza limitata
- Schermo di pessima qualità
- Schermo in 16:9, lucido
- Autonomia abbastanza ridotta
- Touchpad mediocre
- Immagine disco pieno di crapware
CONCLUSIONI: FATTORI POSITIVI
- Esteticamente e strutturalmente superiore alla media
- Vasta connettività
- Disco da 500 GB
- Aggiornabile
- Digitalizzatore attivo Synaptics
- Audio B&O Play di alta qualità
LA PAGELLA FINALE
Struttura ed estetica: 9/10
Dimensioni e peso: 7/10
Prestazioni: 6/10
Connettività e dispositivi di input: 7/10
Digitalizzatore e penna: 8/10
Schermo: 4/10
Rumorosità e temperature: 8/10
Autonomia: 6/10
Software e personalizzazione: 5/10
Piccoli particolari: 7/10
Articolo di Tablet PC Italia – Tutti i diritti riservati. Questa recensione rispecchia le idee dell’autore e non è stato ricevuto alcun compenso per la sua pubblicazione.
mannaggia, mi è scappato, aveva tutte le caratteristiche che cerco: convertibile, con disco fisso sostituibile, digitalizzatore, fanless e, magari, con core-M, pazienza per lo schermo scarso. Qualcuno sa se si può trovare ancora da qualche parte?
Provando a guardare un po’ in giro ho trovato solo usati o modelli provenienti dall’estero e quindi senza tastiera italiana… direi che ormai è quasi introvabile.
Nel caso cerca i modelli serie 11-k100, identici a quello recensito ma con schermo IPS.