IL DIGITALIZZATORE
Per il Surface Pro Microsoft ha scelto, così come la maggior parte dei produttori di Tablet PC, un digitalizzatore attivo Wacom affiancato da un digitalizzatore capacitivo multitocco capace di riconoscere fino a dieci dita contemporaneamente.
A livello di funzionalità Tablet PC, quindi, il Surface Pro funziona come la maggior parte dei dispositivi professionali lanciati negli ultimi cinque anni.
Il digitalizzatore attivo elettromagnetico Wacom è capace di offrire al dispositivo le più avanzate funzionalità Tablet PC alla massima qualità disponibile sul mercato.
Questo digitalizzatore, posto sotto il pannello LCD, genera un piccolo campo elettromagnetico alto circa un centimetro e mezzo che carica la penna (la quale non è dotata di batteria) nel momento in cui questa si avvicina al Surface Pro, permettendole di inviare in risposta un segnale radio la cui frequenza varia in base alla pressione esercitata sullo schermo o altri fattori. La posizione della punta della penna viene riconosciuta dallo schermo fin dal suo avvicinarsi, senza che ci sia bisogno di appoggiarla sulla superficie dello Tablet PC – questo permette il cosiddetto hoovering, ovvero la possibilità di spostare il cursore sullo schermo senza effettuare il clic, ma anche la possibilità di scrivere in modo confortevole, in quanto se la penna viene percepita il tocco viene disattivato, permettendo di scrivere con il polso appoggiato sullo schermo.
Nel momento in cui la penna viene appoggiata sullo schermo, invece, il tocco viene riconosciuto come clic del tasto sinistro del mouse permettendo l’utilizzo di Windows 8 Pro in modo preciso e, ovviamente, delle funzionalità di inchiostro digitale.
A causa della tecnologia, la precisione della penna si riduce in prossimità dei bordi; questo “difetto”, comune a tutti i Tablet PC con digitalizzatore Wacom, è esacerbato dal formato in 16:9 e dalla diagonale ridotta dello schermo.
Scrivere sullo schermo è semplice e piacevole: complice il pannello Gorilla Glass la penna scorre sullo schermo senza attrito, per cui al fine di ottenere una sensazione più simile a quella offerta da carta e penna reali sarà necessario ricorrere a penne con punte bicomponente come la Wacom Bamboo Stylus Feel (guarda la recensione di questa penna). Come già detto, la penna è in grado di inviare informazioni riguardo alla pressione esercitata, discriminando fino a 1024 livelli di pressione; in questo modo premendo poco sullo schermo è possibile tracciare linee sottili, mentre all’aumentare della pressione la linea diventerà più spessa.
Appena fuori dalla scatola il Surface Pro non è capace di fornire indicazioni sulla pressione alle applicazioni che usano le API WinTab, tra cui va segnalato Photoshop CS6. Installando i più recenti driver Wacom Feel, stranamente non forniti da Microsoft con gli aggiornamenti, i problemi spariscono e non sono rilevabili problemi relativi alla pressione in applicazioni grafiche o di scrittura. Questi driver abilitano anche le funzionalità avanzate della penna nel “Pannello di controllo” di Windows 8.
Al digitalizzatore attivo elettromagnetico è affiancato un digitalizzatore passivo capacitivo, posto sopra lo schermo, che permette di usare il Surface Pro con le dita, fino ad un massimo di dieci contemporaneamente.
LA PENNA
Insieme al Surface Pro Microsoft fornisce anche la penna. Si tratta di un accessorio che ricalca lo stile del Tablet PC anche esteticamente, tra colore scuro ed angoli vivi – unica nota che stona è la punta di colore blu, decisamente strana.
La penna è, di fatto, una normale penna Wacom. Si tratta di una variante abbastanza semplice, in quanto offre solo un pulsante laterale e la gomma posteriore; non sono fornite le punte di ricambio. Il pulsante laterale sporge in modo massiccio, in modo da permettere l’aggancio magnetico della penna sul lato del Tablet PC.
Sul Surface Pro, infatti, non viene fornito un vero e proprio alloggiamento per la penna, che si può però ancorare al lato destro del Surface sfruttando quello che è il connettore magnetico dell’alimentazione – tutto questo, concettualmente interessante, è però caratterizzato da alcuni problemi. In primo luogo non è possibile ricaricare il Tablet PC tenendo la penna ancorata al Surface Pro, il che significa che per la maggior parte del tempo la penna è disancorata e quindi potenzialmente dimenticabile o smarribile. Dall’altro lato l’ancoraggio magnetico è abbastanza solido ma non sufficiente per evitare l’accidentale separazione in alcune situazioni, come durante il trasporto del Tablet PC all’interno di uno zaino.
Per ultima cosa è infine da segnalare che il pulsante della penna, metallico per ragioni magnetiche, è verniciato per donare alla penna una estetica “all-black” ma la vernice utilizzata tende a scrostarsi a causa del continuo agganciarsi e sganciarsi contro gli spigoli vivi presenti nel connettore dell’alimentatore.
VOTO PARZIALE: 8/10. Il Surface Pro offre, dal punto di vista di funzionalità Tablet PC, quello che dovrebbe essere normale in ogni Tablet PC con Windows. L’uso del digitalizzatore Wacom viene però limitato dalle dimensioni compatte dello schermo e in particolare dal formato 16:9 che riduce lo spazio di lavoro in orientamento verticale.
La penna, inoltre, non è alloggiabile internamente e l’aggancio condiviso con l’alimentatore porta a ridurre l’uso della penna, che viene spesso a trovarsi lontano dal Surface Pro.
LO SCHERMO
Il Surface Pro sfrutta una diagonale di schermo estremamente particolare: 10,6 pollici, una cosa assolutamente inedita nel settore Tablet PC, usata solo dalla famiglia Surface. Il formato è, purtroppo, l’ormai diffusissimo 16:9 – purtroppo Microsoft ha imparato molto dall’iPad ma ha scelto di ignorare in modo completo l’attenzione al 4:3 che, in un Tablet PC, si dimostra il miglior rapporto possibile riuscendo ad offrire una usabilità piena in ogni orientamento.
Stretto e lungo, lo schermo del Surface Pro si usa prevalentemente in orizzontale.
Dal punto di vista tecnico siamo davanti ad uno schermo IPS di alta qualità, prodotto con tecnologia ClearType, che vede gli strati dello schermo e del pannello Gorilla Glass incollati tra di loro in modo da aumentare la definizione dell’immagine e ridurre i riflessi. La qualità del pannello si nota in modo particolare nella lettura dei testi, che appaiono definiti in modo straordinario anche se a livello di specifiche non siamo davanti ad un pannello “Retina” ma a un “semplice” Full HD.
Il Full HD, su una diagonale così ridotta, risulta portare vantaggi (in termini di definizione) ma soprattutto svantaggi, in particolare nel momento in cui si usa il Desktop le cui applicazioni risultano spesso essere estremamente piccole per un uso confortevole – un pannello 1600×900 sarebbe forse stato più indicato nell’ottica di garantire usabilità.
Lo schermo è rovinato da una finitura lucida, che riduce in modo estremo la possibilità di usare il Surface Pro in esterni nonostante la retroilluminazione a 350 candele. Sfortunatamente si tratta di un problema comune ai dispositivi che usano pannelli Gorilla Glass, commercializzati solo in variante lucida.
VOTO PARZIALE: 7/10. Microsoft ha lavorato molto sullo schermo, ma senza dubbio non si è impegnata a compiere “il miglio extra”. Formato 16:9 e finitura lucida rendono il Surface Pro molto meno utilizzabile di quanto potrebbe essere.